lunedì 5 dicembre 2011

A mio padre

Osservavo le tue mani belle e sicure,
quando mi portavi in chiesa
e mi tenevi accanto a te.
Eri la mia preghiera,
ancora adesso lo sei,
ma mi angoscia il pensiero del tempo che si consuma.
Ho imparato troppo in fretta ad ascoltare il silenzio
e ad abbracciarlo col cuore,
anche se riverserei ogni lacrima passata
per sentire ancora le tue mani sulla mia testa
stringermi sul tuo petto forte e inespugnabile.
Ecco, se tu adesso potessi osservarmi
mi ritroveresti lì,
in una stanza del tuo grande castello,
pronto a combattere per te
ed a vegliare nelle notti senza domani.
Fuggo spaventato all'ombra di un triste futuro,
quando cercherò le tue mani dolci e protettive
in una chiesa lontana,
piena del tuo silenzio.


Cristiano Bartolomei

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