venerdì 30 aprile 2021

Un piccolo viaggio solitario

 C'è nell'aria qualcosa di nuovo, forse il profumo della Primavera che splende tra gli alberi. Mi mancano i campi incolti e la campagna disordinata. Un ruscello si inoltra tra gli aranci, l'ombra culla i miei sogni di bambino curioso. Poche parole, semplici gesti. Ricordo il mio silenzio, quando nonno mi portava nel suo giardino e dava da mangiare alle galline. Tirava fuori le uova, come gemme, dall'antica casetta di pietra e si rinnovava il mistero della Natura. Tutto profumava, il muschio verde scuro dava un tocco di colore alla piccola panca di pietra, sotto il pergolato. L'acqua della sorgente muoveva i fili d'erba chiara, le bollicine d'aria mi correvano incontro. Immergevo le dita nell'acqua fresca, viva, era una sorgente divina. Mi disseto ancora da quell'acqua pura, e dove c'erano gli alberi, giace nuda la terra, fino alle grate delle piccole finestre della casetta di pietra.
La sorgente è stata sepolta, come per coprire un passato che non ritornerà.
Osservo intorno la desolazione, il silenzio è profondo, immenso, mi tocca l'anima, mentre ingoio bocconi vuoti di tristezza e nostalgia. Niente è più come prima, persino gli uccellini sono scappati, forse disorientati dal luogo in rovina.
Ma i miei ricordi sono nitidi, le voci, le parole fluttuano come fa il vento tra le foglie. Mi sembra di udire un rumore di risacca, non vedo la schiuma delle onde, le ombre della spiaggia bagnata. Vorrei nuotare verso l'orizzonte, ma torno indietro sulle mie tracce, prima che l'acqua ingoi completamente ogni segno del mio passaggio. Il cuore è un antico sistema di rovine silenziose, alcune costruzioni resistono intatte. Intorno tutto è cambiato, lo sento in ogni battito, in ogni movimento del petto che si allarga, inspirando i languidi paesaggi dell'assenza. Mi ritrovo solo in questo luogo addormentato, il mio giorovagare non è stato un brutto sogno, è sempre la stessa questa vita che mi insegue, col suo continuo rifiorire. Quelle antiche acque di sorgente sono lacrime sospese nel verde taciturno di un mattino di Primavera. Provo a correre lungo la strada sterrata, i rumori che una volta mi facevano compagnia, adesso mi spaventano. Cerco di risvegliare i miei piccoli sogni, mentre accarezzo un filo d'erba. Intanto il Sole si nasconde dietro la collina, riappare timida la Luna nel cielo ancora chiaro, sul finire del mio piccolo viaggio solitario.

Cristiano Bartolomei
                                                                                            

mercoledì 21 aprile 2021

La clessidra - the hourglass

 Il disegno degli alberi

sulla tela del cielo,

vola sopra una nuvola

il mio pensiero.

Siamo soli.

Una goccia di brina 

diventa una lacrima

che scende sul tuo viso

di rosa pallida,

come fosse anima.

Riflesso nei tuoi occhi

il colore del mare,

le onde ritornano

verso l'orizzonte.

La sabbia scivola 

dentro le nostre mani,

come fosse una clessidra

che non potrò girare.

Siamo soli.


Cristiano Bartolomei


The drawing of the trees

on the canvas sky,

flies over a cloud

my thought.

We are alone.

A drop of frost

becomes a tear

that falls on your face

like on a pale rose,

as if it were soul.

In your eyes

the color of the sea,

the waves return

thowards the horizon.

The sand slips

inside our hands,

like an hourglass

that I will not be able to turn.

We are alone.


Cristiano Bartolomei